ROMAGNA

COMUNICATI STAMPA ROMAGNA

Anp, assemblea 2025: riflessioni ed emozioni

Si è svolta giovedì 6 marzo 2025, all’Azienda Agrituristica Trerè, l’assemblea Anp Cia Romagna.

La parte riservata ai delegati è stata dedicata all’analisi del 2024 e a obiettivi e programmi del 2025, introdotta dalla relazione di Wiliam Signani, presidente Anp Romagna, che ha illustrato anche progetti e iniziative del 2025 incentrati sui grandi temi della Sanità/Salute e Benessere; delle pensioni; della tutela dei diritti e della tutela dell’accesso ad essi. Miriam Bergamo, responsabile del patronato Inac di Cia Romagna, è intervenuta per un approfondimento molto puntuale sulla situazione del “progetto deleghe” e sull’evoluzione negli anni. Con la sua riflessione sui punti di debolezza e sui punti di forza, la Bergamo, supportata dai numeri, ha indicato anche la via per un buon lavoro da svolgere nel corso del 2025.  
Gli interventi di Pierino Liverani, presidente Anp Cia regionale, e di Alessandro del Carlo, presidente Anp Cia nazionale, sono stati caratterizzati da una riflessione sul complicato periodo storico che stiamo vivendo; hanno sottolineato l’importanza di far sentire la propria voce nei tavoli di lavoro e fra le persone. In particolare del Carlo ha posto l’attenzione sulla necessità di essere organizzati e come Anp di riuscire ad agire in modio sistemico per la tutela sindacale, i servizi e l’attività sociale.

Signani, nell’introdurre alla seconda parte della mattinata, quella pubblica, ha ricordato, sempre per il tema diritti, quanto ancora occorra fare per affermare pienamente le pari opportunità fra i generi e le generazioni e ha ribadito la necessità di un rinnovato impegno nella difesa dei valori democratici: “La democrazia è stata, è, una grande conquista: va difesa tutti i giorni perché si mantenga nel tempo”.

Ha presieduto i lavori della mattinata Danilo Misirocchi, presidente Cia Romagna.

LA PARTE PUBBLICA DEDICATA ALL’8O^ DELLA LIBERAZIONE CON IL PROFESSOR ARTIOLI E I RACCONTI DEL LIBRO “VITTORIA… VITTORIA”

La parte pubblica è stata dedicata all’80° anniversario della Liberazione, che ricorre nel 2025.

L’intervento del professor Ivano Artioli e la presentazione del libro di cui è curatore e anche autore, insieme ad altri 29 ravennati fra i quali Wiliam Signani, è stato un momento molto intenso, partecipato, toccante, pieno di emozioni. “Vittoria… Vittoria”, questo il titolo del libro, edito da Danilo Montanari, è un pezzo importante di quella necessità di “ricordare”, non per una questione mnemonica, ma perché la memoria serva per formare la coscienza morale e sociale. La nostra democrazia ha ottanta anni: non è un tempo così lungo, ma è lungo per chi ha contribuito a crearla, per chi era ventenne o trentenne negli anni della Guerra e in quelli subito successivi. Le fila dei testimoni diretti di cosa ha voluto dire la Guerra, la lotta per la liberazione e l’affermazione della democrazia e la nascita della nostra Costituzione si assottigliano. Per questo è sempre più importante che i racconti vengano fissati nero su bianco nelle pagine dei libri e che poi prendano voce, com’è accaduto ieri. Spiega Artioli: “Nei racconti si trova l’illusione di quando la guerra sembra finita; si trova una popolazione sfinita, impoverita, maltrattata, in cerca di identità. In questa rassegna c’è la vita, con valore e storture; il divertimento e l’impegno. I racconti parlano di democrazia, di lotta di liberazione, di amori volanti e perenni. Sentimenti di gente che sa vivere bene se può prendersi sul serio e farsi prendere sul serio”.

Al termine della seconda parte, Stefano Francia, presidente di Cia Emilia-Romagna, ha rivolto un saluto ai presenti, sottolineando quanto i racconti dei suoi nonni siano stati fondamentali per trasmettergli i valori a cui ispirarsi e il modo in cui comportarsi nelle relazioni con le persone.

Anp in Assemblea il 6 marzo a Faenza

Per la parte pubblica presentazione del libro “Vittoria… Vittoria”. In occasione dell’Ottantesimo anniversario della Liberazione, una riflessione sul rinnovato impegno che serve nella difesa dei valori democratici

L’Associazione pensionati Anp-Cia Romagna si riunisce in assemblea giovedì 6 marzo alle ore 9.  L’appuntamento è a Faenza, all’Azienda Agrituristica Trerè (via Casale 19), dove si ritroveranno i delegati Anp provenienti oltre che dalla provincia ravennate, da quella riminese e da quella forlivese -cesenate.

Diversi i punti all’ordine del giorno, con riflessioni sul 2024 e prospettive 2025. Presiede i lavori Danilo Misirocchi, presidente Cia Romagna. La relazione introduttiva spetta a Wiliam Signani, presidente Anp Cia Romagna. Seguirà l’intervento di Pierino Liverani, presidente Regionale Anp Cia Emilia-Romagna, mentre le conclusioni sono affidate ad Alessandro del Carlo, presidente Nazionale Anp Cia. 

Il 2025 è un anno significativo per la storia d’Italia e di tutti noi: dopo i lavori riservati ai delegati, Anp-Cia Romagna dedica quest’anno la parte pubblica, che inizierà alle ore 11, all’80° anniversario della Liberazione dall’occupazione nazifascista.

Ospite d’eccezione il professor Ivano Artioli che presenterà l’antologia da lui promossa e curata:  “Vittoria…Vittoria”. Il libro (edito da Danilo Montanari) raccoglie i racconti di  trenta autori ravennati che parlano di vittorie e liberazione, di Resistenza, di fatica, ingegno, coraggio, sacrificio, sentimenti.

“La Romagna fu teatro di scontri, atti eroici, fatica e sacrifici che segnarono il riscatto della popolazione e una sua ritrovata dignità – ricorda Signani – A ottant’anni di distanza, la Romagna sta celebrando il sacrificio di chi lottò per la libertà con eventi, commemorazioni e anche come Anp vogliamo dare il nostro contributo e sottolineare che occorre un rinnovato impegno nella difesa dei valori democratici. La democrazia è stata, è, una grande conquista: va difesa tutti i giorni perché si mantenga nel tempo”.

Gli autori del libro sono lo stesso Ivano Artioli e Wiliam Signani con: Nello Agusani, Dario Bartoletti, Stefania Beccari, Andrea Casadio, Guido Ceroni, Andrea Degidi, Sergio Felletti, Claudia Foschini, Ivan Fuschini, Gianfranco Miro Gori, Osiride Guerrini, Claudio Laghi, Giancarlo Lugli, Beppe Masetti, Arturo Mazzoni, Mauro Mazzotti, Silvano Molducci, Laura Montanari, Milena Morelli, Fabio Poggioli, Patrizia Ravagli, Paola Roccati, William Savorani, Eugenio Spreafico, Patrizia Strocchi, Ebe Valmori, Danilo Varetto.

Da destra: Signani, Liverani e del Carlo; presidenti Anp Romagna,
regionale e nazionale
. Nell’immagine di copertina Signani con
la vicepresidente Anp Romagna, Oretta Pedini, e con il presidente
di Cia Romagna, Danilo Misirocchi.

Post-alluvioni: ancora solidarietà dal Piemonte

Questa volta la destinazione è stata Boncellino, azienda agricola Gordini-Nannini. Nel 2023 la delegazione piemontese andò a Casola Valsenio, all’azienda agricola di Maurizio Rensi

La solidarietà continua a manifestarsi nei nostri territori offrendo un po’ di sostegno a persone e aziende colpite dalle alluvioni che, fra il 2023 e il 2024, si sono abbattute per ben tre volte in Emilia-Romagna. Tra le realtà duramente danneggiate c’è l’azienda agricola di Maria Gordini e Antonio Nannini, in via Muraglione, a Boncellino, nel comune di Bagnacavallo: nel maggio del 2023 i tre ettari di frutteti sono stati spazzati via dalla furia dell’acqua. Circa un metro e 40 cm di acqua e fango in casa, poi solo due settimane dopo di nuovo: un metro e 65 cm, poi a settembre 2024, 60 cm. Danni materiali, mancato reddito dal 2023 e il non riconoscimento dei ristori. Questa la situazione.

Il 14 febbraio 2025 l’Azienda ha ricevuto un’importante donazione tramite Cia Piemonte e Cia Romagna, l’associazione di rappresentanza alla quale è associata. La somma raccolta – frutto di iniziative solidali promosse dal Pd di Fubine Monferrato (provincia di Alessandria) – è stata consegnata da una delegazione del Pd guidata da Antonio Longo, che è anche dirigente di Cia Piemonte. Ad accompagnare la delegazione piemontese, per Cia Romagna, il presidente Danilo Misirocchi, il direttore Alessia Buccheri, il responsabile e il presidente territoriale Cia “zona Bassa Romagna”, rispettivamente Gian Marco Spada e Stefano Folli. Presente anche il Sindaco del Comune di Bagnacavallo, Matteo Giacomoni, che in Municipio aveva precedentemente incontrato le delegazioni. È la seconda volta che dal Piemonte arrivano aiuti: nel 2023 la delegazione consegnò un contributo all’azienda agricola di Maurizio Rensi (associata Cia Romagna), a Casola Valsenio.

“Questi gesti di solidarietà sono un segnale di vicinanza e sostegno, aiutano ad avere la forza di ripartireafferma MisirocchiDesidero ringraziare i nostri colleghi della Cia del Piemonte e il Pd di Fubine per aver pensato alla Romagna. Le alluvioni hanno duramente colpito questa zona e la risposta solidale è stata straordinaria e fondamentale. Sappiamo bene, però, che la ripresa del territorio richiede, oltre alla solidarietà fra cittadini e imprese, piani e azioni concreti. Siamo ancora in una fase delicata e la complessità delle situazioni deve essere affrontata con pragmatismo, competenze e lungimiranza”.

Anche Maria Gordini ha espresso la propria gratitudine: “Il disastro che abbiamo vissuto ci ha tolto tanto, ma andiamo avanti. È nostra intenzione mettere a dimora nuovi frutteti, stiamo facendo le perizie e tutte le azioni che servono per raggiungere l’obiettivo e speriamo di sbloccare questa situazione che ci vede esclusi dai ristori. Grazie al supporto ricevuto dagli amici del Piemonte che non conoscevamo, che è un grande gesto di umanità, potremo affrontare un po’ meglio questa fase”.

Cia Romagna ribadisce il proprio impegno a collaborare con le istituzioni per garantire il supporto necessario alle aziende colpite da queste pesanti calamità, alluvioni e frane: i nodi da sciogliere sono ancora tanti. “Le risorse Agricat sono state sbloccate, ma sono mal distribuite. Il mancato riconoscimento di ristori ad aziende agricole che hanno documentato danni ingenti è assurdo”, afferma Misirocchi.

Cia Romagna, da un lato, con i propri organi regionali e nazionali, sta lavorando per un nuovo confronto con il Governo; dall’altro, ha avviato le procedure per chiedere il riesame delle pratiche, affinché le aziende escluse possano ottenere i ristori.

Cereali: Cia, Granaio Italia non si tocca. Ogni rinvio sarà inaccettabile

Emendamenti di proroga verso voto finale. La Confederazione annuncia dura battaglia

Granaio Italia non si tocca e ogni rinvio sarà rispedito al mittente con una dura battaglia in sede istituzionale e nelle piazze del Paese Così, Cia-Agricoltori Italiani ribadisce la sua assoluta contrarietà rispetto alla presa di posizione, pretestuosa, di chi sta utilizzando difficoltà tecniche per far saltare il Registro telematico sulle giacenze di cereali, strumento indispensabile per riportare trasparenza sui mercati e tutelare le produzioni cerealicole italiane.

Gli emendamenti per il rinvio al 2026, passati al vaglio della Commissione referente e ora messi al voto, non risolvono una criticità, ma conducono il comparto verso il baratro.

È vergognoso che, di fronte alla tanto osannata sovranità alimentare italiana e in una stagione in cui la tecnologia corre spedita, non si trovino soluzioni concrete a problemi informatici.   Se si vuole davvero salvaguardare la qualità dei cereali Made in Italy, mettendo un freno all’import selvaggio e assicurando prezzi giusti, come promesso negli ultimi mesi, va segnalato – precisa Cia – che il valore del grano duro italiano continua nel suo tracollo mentre i costi di produzione continuano nel loro aumento. Disattendere le aspettative degli agricoltori, adesso, sarebbe errore irrecuperabile.

Con i contratti di filiera Fileni opportunità importanti per gli agricoltori

Ieri a Verucchio l’incontro di Cia Romagna per presentare i dettagli sui cereali biologici da fornire al gruppo, occasione fondamentale per garantire il reddito dei nostri coltivatori e salvaguardare l’economia delle aree interne

Garantire il reddito degli agricoltori locali, salvaguardare l’economia delle aree interne e offrire ai consumatori prodotti di qualità. Questa la filosofia dei contratti di filiera per i cereali biologici che vedranno protagonisti i coltivatori del territorio riminese e il gruppo Fileni. Le opportunità dell’accordo sono state illustrate ieri a Verucchio nel corso dell’incontro con i numerosi associati promosso da Cia Romagna, con la presenza del presidente Danilo Misirocchi, del vicepresidente Lorenzo Falcioni e di Debora Peruzzi, presidente territoriale Novafeltria, giovane a appassionata titolare di un’azienda agricola a Sant’Agata Feltria. 

“L’incontro è parte di un percorso iniziato già da anni da Cia per sostenere e difendere le nostre aree interne e gli agricoltori che con passione e fatica cercano di portare avanti il loro lavoro in quelle zone – ricorda Falcioni -. Anche per questo la nostra organizzazione ha visto in FIleni un’opportunità e da subito ha accolto con favore il nuovo polo avicolo in Valmarecchia. Si aprono opportunità di filiera interessanti per gli agricoltori del territorio, che potranno fornire materie prime di qualità per l’alimentazione degli animali”.

Il fabbisogno è infatti di circa 2000 ettari di cereali bio per l’alimentazione degli avicoli, ma il contratto riguarda anche produzioni primaverili come sorgo, soia, mais, girasole. “Si crea una filiera che riconosce agli agricoltori del territorio importanti tutele, garantendo un prezzo minimo al quintale e il pagamento certo al 30 agosto. Questo per i nostri coltivatori è vitale: significa avere un reddito per poter programmare, investire, avere certezze per il futuro”.

Debora Peruzzi, che nei mesi scorsi era stata fra i protagonisti di Fattore R portando la propria testimonianza, ha ricordato quanto sia fondamentale creare le condizioni per salvaguardare l’agricoltura in collina e in montagna, contrastando così lo spopolamento e assicurando la tutela del territorio. “Oggi va di moda parlare di aree interne – conclude Falcioni -, ma Cia è in prima linea già da tempo. Ci abbiamo messo la faccia schierandoci a favore di chi mantiene le attività economiche nelle nostre vallate, tanto più legate all’agricoltura, e oggi è una soddisfazione poter dare risposte ai nostri coltivatori. Ora continuiamo a lavorare anche sulla logistica e lo stoccaggio, in modo da avere una copertura ottimale sia in Valconca sia in Valmarecchia”.

Giovani in agricoltura: dal data analyst al green manager, sempre più richieste competenze  altamente specializzate

Ma l’accesso alla terra richiede anche capitali cospicui, in media 29mila euro a ettaro, e spesso mancano infrastrutture e servizi

In un contesto sempre più difficile calano le imprese agricole giovanili in tutte le province della Romagna

Non basta un appezzamento di terreno per diventare agricoltori. Data analyst, green manager, biodiversity champion, ma anche agrinfluencer, sono i nuovi profili professionali richiesti oggi ai giovani che vogliono lavorare in agricoltura. E’ uno dei temi emersi in questi giorni dall’assemblea annuale di Agia, l’associazione degli imprenditori agricoli di Cia.

Servono competenze specifiche, ma anche un capitale di partenza cospicuo: l’accesso alla terra sfiora i 29 mila euro a ettaro. E purtroppo ai giovani vengono richieste garanzie importanti anche per il più esiguo dei finanziamenti, mentre spesso il contesto manca delle condizioni basilari, infrastrutture e servizi, per fare impresa e interfacciarsi con il mondo. 

Se in Romagna (dati dell’Annata Agraria di Cia Romagna) le imprese del settore agricolo risultano in diminuzione (-2,7%), maggiori difficoltà riscontrano proprio le imprese agricole giovanili, in calo del -3,7%. In particolare in provincia di Ravenna al 30 settembre 2024 le imprese giovanili agricole sono 215, (-9 unità rispetto al 2023), il 9,7% sul totale delle imprese giovanili e il 3,6% delle imprese del settore.

In provincia di Forlì-Cesena le imprese giovanili agricole sono 209 (-3 unità), l’8,5% sul totale delle imprese giovanili e il 3,6% delle imprese del settore. Le imprese giovanili agricole diminuiscono anche in provincia di Rimini, dove ammontano a 91 (-8 unità rispetto ai 12 mesi precedenti), il 3,7% sul totale delle imprese giovanili e il 3,9% delle imprese del settore.

Di contro emerge una capacità di generare ricchezza in agricoltura che vede le aziende under 40 sopra la media Ue, con 82,5 mila euro a impresa giovanile rispetto ai 50 mila di tutte le altre. Anche la loro produttività per superficie, pari a 4,5 mila euro per ettaro, è doppia quella europea. L’Italia spicca per una maggiore specializzazione in coltivazioni a elevato valore aggiunto e per un mercato dell’agricoltura 4.0 da 2,1 miliardi, che vede crescere ogni anno dell’8% i campi a lavoro con tali soluzioni. 

Sono oltre 20 mila i laureati under 40 titolari di aziende agricole oggi in Italia. In agricoltura servono sempre di più figure professionali altamente specializzate e con competenze trasversali: esperti di sistemi satellitari, robotica e Ai, climate smart advisor promotori di strategie per l’adattamento al climate change, agronomi e biologi ambassador contro il consumo di suolo e lo spreco, custodi di biodiversità e social media marketer. 

“Occorrono interventi più coraggiosi e innovativi a sostegno del settore – afferma Matteo Pagliarani, vicepresidente Cia Romagna e coordinatore Agia-Cia Romagna – La battaglia per riconoscere il giusto reddito degli agricoltori e per la valorizzazione delle aree interne passa anche per il ricambio generazionale. Bisogna investire in maniera sinergica, perché la sfida interessa più comparti, dall’istruzione alla ricerca scientifica e tecnologica, al mondo della meccanica e dell’information technology. Così come occorre destinare ai giovani più fondi Pac, finanziamenti della Bei e più risorse nella legge nazionale sull’imprenditoria agricola giovanile”. 

Presentata l’Annata Agraria 2024

Gli andamenti a livello romagnolo: qualche nota positiva, come il recupero di rese medie e produzioni per quasi tutto il frutticolo, ma calano le superfici, così per grano duro e tenero

“Innovare per r-esistere. Sfide e opportunità per l’agricoltura romagnola”: questo il tema dell’edizione 2024 dell’Annata Agraria di Cia-Agricoltori Italiani Romagna, presentata il 29 novembre nel corso dell’annuale convegno. L’andamento del settore agricolo è stato illustrato dal direttore di Cia Romagna Alessia Buccheri, insieme al Responsabile del servizio tecnico fondiario e credito Marco Paolini e al Responsabile Caa Mirko Tacconi.

Nel 2024 si trova qualche nota positiva, come ad esempio il recupero di rese medie e produzioni per quasi tutto il frutticolo, ma calano le superfici, così per grano duro e tenero. Molto diversificata la situazione per orticolo e sementiere con l’erba medica da seme con rese basse e scarti elevati. In calo tutti gli allevamenti e i capi. Anche le aziende del settore risultano in diminuzione. 

A seguire la tavola rotonda durante la quale sono stati affrontati i temi del cambiamento climatico, della ricerca e innovazione, degli scenari geopolitici, della manodopera, della necessità di stringere sul piano del nuovo assetto idrogeologico, delle aree interne e dell’equa distribuzione del valore lungo la filiera. Molte imprese agricole, cooperative, consorzi, stanno da tempo applicando sistemi innovativi per colture e allevamenti con investimenti importanti; su questo si dovrà proseguire e la platea dovrà ampliarsi, ma la sofferenza accumulatasi in particolare negli ultimi cinque anni, che vede imprese agricole non solo a non fare reddito, ma a non coprire i costi di produzione, crea non poche difficoltà. “Le sfide sono molte – afferma Misirocchi, presidente di Cia Romagna – Occorre avere una visione lungimirante e il coraggio di innovare, con la ricerca e su basi scientifiche, senza perdere di vista le nostre radici. E fare presto, che è tardi”.

L’ANDAMENTO IN ROMAGNA (AREA FORLÌ-CESENA, RIMINI, RAVENNA)

LE IMPRESE AGRICOLE – In generale, nell’aggregato Romagna (province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini), si riscontra, al 30.09.2024, rispetto al 30.09.2023, una sostanziale stabilità delle imprese attive complessive (103.195, +0,1%), dato migliore del contesto regionale (-1,0%) e nazionale (-0,4%). 

Per quanto riguarda il settore agricolo, invece, le imprese risultano in diminuzione (14.165, -2,7%), con maggiori difficoltà per le relative imprese femminili (2.565, -3,5%) e giovanili (515, -3,7%). 

Gli occupati in agricoltura sono, nel 2023, 23.683 (4,8% del totale occupati, fonte Istat).

COLTURE ARBOREE – Le stime medie di resa e di produzione del 2024 sono in recupero sul drammatico 2023 per la quasi totalità delle colture arboree: albicocco, ciliegio, melo, pero, pesco, nettarina, susino, actinidia, castagno, melograno, noce, nocciolo e kaki. Eccezionali ad esempio per l’olivo, che registra un incremento del 23,6% rispetto al 2022 con oltre 95mila quintali di olive sane, di cui oltre la metà provenienti dal riminese (+30%). Tuttavia, le rese in olio sono basse (8-9%) per l’eccessiva piovosità autunnale, ma la qualità dell’olio molto alta.

La viticoltura registra un aumento delle rese (+6%) e della produzione di uva (+9%), e +9% circa gli ettolitri di vino.

In controtendenza le fragole: seppur con rese migliori, hanno un calo produttivo del 34% in campo e del 6,5% in serra, causato dalla contrazione delle superfici, -17,6% in serra e -43% in campo, dove i rischi climatici rendono difficoltosa la coltivazione.

Le stime riferite alle superfici sono in calo anche per albicocco, ciliegio, melo, pero, pesco, nettarina, susino, actinidia, castagno, melograno, noce e kaki

Superfici in aumento per olivo e nocciolo; pressoché stabili per vitivinicolo.

L’albicocco, a fronte del calo di superfici, ha migliorato rese e produzioni: l’introduzione di varietà più tardive ha inoltre allungato il periodo di permanenza sul mercato per tutta l’estate. La Romagna detiene circa il 75% di superficie sul totale regionale, con la provincia di Ravenna al 45% circa.

Le tendenze degli ultimi anni indicano che sta prendendo forma una nuova vocazione della Romagna, che da ambiente produttivo estivo si sta trasformando in area a produzione autunno-invernale

La Romagna, con il 90% circa di superficie, per lo più concentrata nel ravennate (intorno ai 3mila ettari), resta il cuore regionale del kiwi. La produzione è tornata a crescere, trainata soprattutto dal kiwi giallo, ma quella del 2023 fu la peggiore degli ultimi sette anni. 

Ancora crisi per la pericoltura. Nell’area romagnola, dove si trova circa il 15% di superficie sul totale regionale, si registra un aumento delle rese e della produzione, ma il 2023 era stato veramente drammatico e per gli ettari si conferma nel 2024 il trend in calo.

I progetti su noce e nocciolo procedono bene. Il melograno, invece, negli ultimi dieci anni non ha raggiunto lo sviluppo auspicato, principalmente a causa delle condizioni climatiche della Romagna, che ostacolano, ad esempio, il raggiungimento della colorazione ideale richiesta dal mercato.

COLTURE ERBACEE – Nel cerealicolo le superfici degli autunno-vernini diminuiscono in media del 20% circa: grano duro (-23,5%, con punte -33%), grano tenero (-14%, con punte -23%) e orzo (-26%, con punte -36%). Il fenomeno è concentrato per lo più nella fascia collinare e può essere riconducibile agli effetti delle alluvioni e delle frane del maggio 2023: nello scorso autunno certi campi non erano nelle condizioni di essere seminati e in altri, dove era tecnicamente possibile, probabilmente non risultava economicamente conveniente. Aumentano le superfici per mais (+19% circa) e sorgo (+58%) e anche rese medie e produzione

Nelle stime di rese e produzioni si registra un incremento per grano duro (+25%), e grano tenero (+24%), trainate dal ravennate. Per l’orzo rese medie in salita, ma produzione romagnola complessivamente in calo (-8%), per la quale pesa il dato medio ravennate.

Leggero calo delle superfici a oleoproteaginose (girasole, colza, soia), passate dagli 8.409 ettari del 2023 agli 8.192 del 2024. Produzioni in lieve calo per il girasole; in crescita per soia e colza

45.370 gli ettari dedicati all’erba medica, +4% rispetto al 2023. Campagna fortemente condizionata da un maggio particolarmente piovoso che ha ritardato notevolmente tutto il primo taglio. Le rese medie “area Romagna” del foraggio verde si stimano in 361 q.li/ha circa; quelle del fieno (prodotto disidratato) in 100 q.li/ha. 

La barbabietola da zucchero è in aumento sul 2022; circa 1.174 gli ettari, di cui 200 in coltivazione biologica, concentrata principalmente nella provincia di Ravenna (880 ettari). La primavera piovosa ha comportato ritardi nella semina e rese produttive medie ai minimi storici stimate intorno ai 400 q.li/ha.

Anche per l’orticolo il 2024 è segnato dalle sfide del clima: inverno secco, irrigazioni anticipate poco efficaci per l’estate torrida e per le precipitazioni sporadiche. Queste condizioni hanno causato cali di produzione per alcune colture e hanno mantenuto alti i prezzi di mercato penalizzando i consumi. Zucchine, pomodori, spinaci, bietole e scarole hanno superato i 3-4€/kg in estate. Si rileva un incremento delle superfici seminate per cipolle (+13%), pomodori da industria (+8% circa) e patate (+6%). Le cipolle hanno subito un calo delle rese medie (da 343,3 q/ha a 376,6 q/ha), mentre le patate hanno recuperato valori normali dopo il crollo del 2023. 

Per quanto concerne le colture da seme la situazione è variegata. Per le superfici orticole da seme certificate le stime non sono ancora definitive; la produzione è buona per cetrioli, coriandolo e piselliscarsa per le cicorie; sarebbe stata buona per le carote, ma si sono verificati molti scarti in lavorazione.  

Fra le industriali, l’erba medica da seme (circa 7.450 ettari in Romagna di cui 5mila in provincia di Ravenna, 1.700 a Forlì-Cesena e 750 a Rimini), ha registrato rese basse e scarti elevati per condizioni meteo non favorevoli come le alte temperature di agosto; i cereali da granella hanno registrato buone quantità;  calo di superfici per il girasole da seme

ZOOTECNIA Diverse sono le cause che determinano il perdurare di un calo del comparto in Romagna: costi di gestione elevati, prezzi di vendita bassi, problemi burocratici, calo del personale, fauna selvatica e varie patologie. I dati mostrano una diminuzione di tutti gli allevamenti: bovini (da carne e da latte) di circa il 6% e anche calo di capi; ovini di circa il 7% (206 in meno sul 2023);  suini -10% circa; avicoli, in particolare anatre; equidi. Per l’apicoltura il 2024 è pessimo. La prima produzione dell’anno è venuta a mancare e la produzione complessiva risulta in buona parte compromessa, salvo qualche microzona dell’Appennino. In Romagna si registra un leggero calo degli alveari.

BIOLOGICO – I dati di riferimento del biologico sono quelli del 2023. Il comparto in Emilia-Romagna registra una contrazione sul 2022 del 3,4% nel numero di aziende certificate e nelle superfici. Le difficoltà climatiche e le sfide economiche globali hanno influenzato negativamente il settore e scoraggiato gli imprenditori. Delle 7.082 imprese bio regionali, le romagnole sono 1.870 (-2,65%, erano 1.921 nel 2022). Dei 193.669 ettari bio regionali, quelli romagnoli sono 49.356 (-1,28, erano 49.994 nel 2022).  La quota sul totale Sau regionale è del 18,6%, superiore alla media italiana (17%) ed europea (10%). 

AGRITURISMI – Nel 2023 le aziende agrituristiche in Romagna sono 373: a Forlì-Cesena 183 (-5,2%, -13 aziende); 70 nella provincia di Rimini e 120 nella provincia di Ravenna (-9%, -19 aziende). La provincia di Forlì-Cesena in regione si distingue numericamente per le attività didattiche, culturali, sportive, ricreative offerte nelle strutture. Nel 2023, in regione, il numero degli arrivi complessivi confermano il recupero rispetto ai livelli pre-pandemia (+20,4%). Il numero di turisti negli agriturismi è stato di 198mila unità (+6,5% sul 2022;) per 534.904 notti (+3,3% italiani, +12% stranieri).

Avvertenza lettura dati: le stime relative alle superfici si riferiscono alla situazione del piantato/seminato per la campagna dell’annata agraria novembre 2023 – ottobre 2024. 

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DI SEGUITO I COMUNICATI CON LE SINTESI DEGLI ANDAMENTI NELLE SINGOLE PROVINCE

A Elisa Maraldi il Premio Internazionale Anna Dente “Ostessa 2024”

Alla prima edizione del Premio Internazionale Anna Dente “Ostessa 2024” sono state 45 le persone che hanno ricevuto riconoscimenti in vari ambiti, e tra queste, 28 donne che simboleggiano la leadership nella ristorazione. Tra loro anche la romagnola Elisa Maraldi dell’Agriturismo “Casa Molinari” di Santa Maria Nuova di Bertinoro. Angela Ferracci, ideatrice e organizzatrice dell’evento, figlia di Anna, spiega la motivazione: «Ha avuto questo premio perché si è contraddistinta nel portare avanti quello che era un po’ il messaggio di mia madre e cioè  resilienza, forza, coraggio e soprattutto la ricerca di materie prime buone e genuine, oltre al saper cucinare con i prodotti che si hanno a disposizione senza sprechi».

Elisa Maraldi attraverso la pagina FaceBook del suo Agriturismo “Casa Molinari” descrive la giornata in ricordo di Anna Dente emozionante, è grata di avervi partecipato, di aver conosciuto persone meravigliose, e di essere stata riconosciuta come “custode dei prodotti della terra”.

Il Premio è organizzato dall’Associazione Anna Dente, fondata dalla figlia Angela in ricordo della madre, ambasciatrice della cucina romana e laziale nel mondo. È rivolto alle donne del mondo enogastronomico e della filiera agroalimentare. Si è svolto a Roma, nella Tribuna Autorità dello Stadio Olimpico nell’ambito dell’evento Excellence Food Innovation.

“Innovare per r-esistere. Sfide e opportunità per l’agricoltura romagnola”

Appuntamento il 29 novembre a Forlì, Sala Zambelli della Camera di Commercio della Romagna per la presentazione dell’Annata Agraria 2024 di Cia Romagna

La presentazione dell’Annata Agraria, alla 38^ edizione (7 della “Romagna” e trentuno le precedenti realizzate da Cia Ravenna), si svolgerà venerdì 29 novembre, alle ore 16, a Forlì, nella Sala Zambelli della Camera di Commercio della Romagna (Corso della Repubblica, 5).

Il pomeriggio si articolerà in due momenti: una prima parte dedicata all’illustrazione delle tendenze delle imprese del settore e dei comparti colturali nell’anno 2024 nel territorio romagnolo (compreso nelle province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini); una seconda parte destinata alla tavola rotonda, con diversi ospiti per affrontare alcuni approfondimenti tematici particolarmente significativi per l’agricoltura. L’evento sarà anche in streaming sul canale YouTube di Cia Romagna al link https://www.youtube.com/watch?v=H_HFuk-899I.

I lavori saranno aperti e condotti da Lorenzo Falcioni, Vicepresidente vicario di Cia Romagna.

Porteranno i loro salutiRinaldo Argentieri, Prefetto di Forlì-Cesena; Carlo Battistini, Presidente della Camera di Commercio della Romagna; Emanuela Bassi, Assessore del Comune di Forlì con delega alle Politiche Agricole.

L’illustrazione delle tendenze sarà presentata dal Direttore di Cia Romagna Alessia Buccheri; dal Responsabile servizio tecnico fondiario, credito di Cia Romagna Marco Paolini e dal Responsabile CAA Cia Romagna Mirko Tacconi.

Il tema dell’Annata Agraria – “Innovare per r-esistere. Sfide e opportunità per l’agricoltura romagnola” – è l’argomento al centro dell’approfondimento della tavola rotonda, che sarà introdotta da un intervento di Danilo Misirocchi, Presidente di Cia Romagna.

Gli ospiti sono:

Stefano Francia, Presidente Cia-Agricoltori Italiani Emilia-Romagna;

Valtiero Mazzotti, Direttore Generale agricoltura, caccia e pesca Regione Emilia-Romagna;

Pierluigi Randi, Presidente AMPRO (Associazione Meteorologi Italiani) Consulente Tecnico Agenzia ItaliaMeteo;

Marco Casalini, Presidente Terremerse Soc. Coop.;

Franco Donati, Presidente Terre Cevico Soc. Coop. Agricola;

Giuliano Donati, Presidente Granfrutta Zani;

Realdo Mastini, Presidente Orogel Fresco Soc. Coop. Agricola;

Giovanni Piersanti, Presidente Cooperativa Agricola Cesenate Soc. Coop. Agricola.

Modererà la tavola rotonda la giornalista Sabrina Sgalaberna.

Il report sull’Annata Agraria è realizzato attraverso la consultazione di fonti orali e scritte. Oltre alla collaborazione dei tecnici della struttura di Cia Romagna, per la ricostruzione dell’andamento dell’anno in corso i curatori del volume si avvalgono di una preziosa rete di agricoltori, cooperative, consorzi, enti, esperti e tecnici dei vari comparti esaminati. 

 Le informazioni sull’andamento demografico 2024 delle imprese agricole vengono fornite dalla Camera di Commercio della Romagna e dalla Camera di Commercio di Ferrara e Ravenna.

Le stime 2024 sulle superfici e le rese medie vengono fornite dal Settore Agricoltura Caccia e Pesca-Ambiti Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini della Direzione Agricoltura Caccia e Pesca della Regione Emilia-Romagna.

Questa rete si è consolidata negli anni e i ringraziamenti di Cia Romagna e dei curatori del volume vanno a tutte le persone che dedicano una parte del loro tempo anche per contribuire alla realizzazione di questo lavoro.

Qui di seguito la locandina con il programma.

Bandiera Verde Cia Agri-Woman a “Il Giardino delle Luppole”

Premiata l’azienda agricola romagnola Bellavista delle sorelle Nati

Misirocchi: “Abbiamo bisogno di una visione lungimirante e del coraggio di innovare, senza perdere di vista le nostre radici. La società agricola Bellavista delle sorelle Nati, insieme ad altre aziende Cia simili, rappresenta un esempio virtuoso di questo spirito”

Si è svolta il 13 novembre a Roma la XXII edizione di Bandiera Verde Cia-Agricoltori Italiani, che premia ogni anno le aziende agricole protagoniste della valorizzazione del patrimonio enogastronomico, paesaggistico e ambientale italiano. 

Tra i riconoscimenti anche uno per la Romagna: “Il Giardino delle Luppole”, della Società Agricola Bellavista delle sorelle Nati, ha ricevuto il riconoscimento Bandiera Verde di Cia nella sezione Agri-Woman

La motivazione: “Tradizione agricola e familiare, valorizzazione del territorio rurale, innovazione, spirito di gruppo e gioia di lavorare insieme. Sono questi i principali punti di forza della società agricola bellavista delle sorelle nati che, grazie alle capacità imprenditoriali femminili, ne fanno un modello perfettamente in linea con principi e obiettivi di Bandiera Verde Agricoltura”.

“Stiamo affrontando numerose sfide su più fronti, dai cambiamenti climatici alle tensioni geopolitiche. Questi ostacoli non devono scoraggiarci – afferma Danilo Misirocchi, presidente di Cia Romagna – Abbiamo bisogno di una visione lungimirante e del coraggio di innovare, confidando nella ricerca e nella sperimentazione, senza mai perdere di vista le nostre radici. La Società Agricola Bellavista delle sorelle Nati, insieme ad altre aziende Cia simili, rappresenta un esempio virtuoso di questo spirito. Come dice il presidente di Cia Nazionale Fini, molte aziende sono già avanti e Bandiera Verde c’è per valorizzarle”.

Chi sono le sorelle Nati – Si chiamano Daniela, Elisa, Michela e con impegno e dedizione, dal 2012 guidano l’azienda di famiglia su una superficie agricola che supera i 30 ettari con differenti coltivazioni che arricchiscono la biodiversità nelle campagne ravennati (Grattacoppa): erba medica da seme e sfalcio,. tre ettari a vigneto, ventidue ettari in rotazione per la produzione di sementi. Ma a connotare l’offerta produttiva, è senza dubbio l’impianto di luppoleto, realizzato a partire dal 2018, su una superficie di circa 1,5 ettari con 2 varietà americane di luppolo da aroma e amaro, certificato biologico. La Società Agricola Bellavista delle Sorelle Nati si è resa quindi protagonista per sviluppare progetti trasversali nella trasformazione del luppolo italiano oltre alla birra con usi innovativi e con lo sguardo verso la valorizzazione del territorio: un processo alchemico che nasce all’interno de Il Giardino delle Luppole nella realizzazione di un BRAND di prodotti, realizzati in partnership con imprese del territorio. Ogni prodotto è studiato e approvato dal gruppo di lavoro e ricerca.

Oltre alle aziende agricole, premiati organizzazioni ed enti virtuosi che si sono distinti nelle 16 categorie di Bandiera Verde. Immancabile e speciale il premio Agri-cinema, attribuito  a “Un mondo a parte”.

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